Piero V.

IPv6: i primi test funzionanti

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Era da molto tempo che volevo provare IPv6, e come si vedere dall’immagine oggi ci sono riuscito.

Ciò che più mi ha ostacolato, era la mancanza di un router in cui mettere OpenWRT e usarlo proprio come tale. Però tempo fa mi si era anche presentata l’occasione: un mio amico mi ha dato “in comodato” un WRT54GL, una versione del router da cui sono partiti molti progetti come OpenWRT, DD-WRT etc.

Alla fine solo oggi ce l’ho fatta, e vi riassumo un po’ i vari problemi che ho dovuto affrontare e che hanno ritardato il tutto di un mese e mezzo circa.

Il flashing è abbastanza semplice, ma è stato prolungato dai miei tentativi di mettere una release trunk di OpenWRT con stack nativo, però il fallimento ha portato al brick. Quindi ho dovuto agire di seriale, il che non è stato particolarmente difficile, in quanto questo router è fatto molto bene e su internet ci sono tonnellate di guide, data la sua fama.

Se vi può interessare il procedimento, si tratta solo di flashare prima, dal firmware di default a Backfire con il kernel 2.4, quindi da essa, tramite LuCI, passare all’architettura brcm47xx. Vi sconsiglio invece release più recenti perché sono più avide di risorse e lo inchiodano. Già con Backfire per installare pacchetti a mio parere è necessario disattivare momentaneamente LuCI (/etc/init.d/uhttpd stop). È impossibile flashare direttamente la versione col kernel 2.6 perché il software di fabbrica la rifiuta.

Alla porta WAN del WRT ho collegato un router Telecom, un Dialface. Questo router è abbastanza uno schifo, perché Telecom lo ha ridotto di tutte le sue funzioni. Tuttavia non ha messo i controlli alle richieste post, quindi si possono emulare pulsanti che non ha, riuscendo, tra le altre cose, a impostare la grafica nativa, con cui si può facilmente accedere a numerose funzionalità (si veda il link precedente per vedere come fare).

Ciononostante il router ha altri problemi, come la mancanza di un tasto di reset, cosa non richiesta in effetti per le funzionalità di Telecom, ma necessaria a chi lo vuole usare veramente, poiché lo si bricka che è una meraviglia. Per debrickare bisogna per forza aprirlo, svitando 5 viti, 4 ai lati sotto i cuscinetti e 1 al centro, sotto l’etichetta, dove sentite il vuoto. Per il collegamento vedete sempre la pagina che ho già linkato. A me la seriale ha dato problemi: non si leggeva niente, se non delle cose inutili, e con CuteCOM non riuscivo a bloccare il boot, quindi ho dovuto usare minicom dal terminale.

Altri problemi del router sono che ha ethernet implementata come blob binario, rendendo impossibili firmware modificati, il che è un peccato, perché avrebbe una scheda wireless Atheros, quelle meglio supportate da Linux. Inoltre ha una porta USB master ma non i driver per utilizzarla e, nonostante ci sia un LED per il VoIP, il dispositivo è sprovvisto di tale funzionalità. Ho anche cercato di configurarlo come client Wireless, ma avendolo brickato ci ho rinunciato.

Alla fine ho deciso lo stesso di usare questo router perché, tra le altre cose, con il tema Dialface ha più funzionalità del D-Link DSL-2640R, permette di avere insieme la connessione routed e bridged, ovvero di fare i test lasciando Internet funzionante per gli altri che ne hanno bisogno.

Ma la motivazione che mi ha spinto di più a usarlo è la stessa che ha posticipato i miei test: ho avuto di nuovo problemi con la linea telefonica. Sono persino arrivati a sostituire il cavo che va dal palo alla presa principale, che con l’occasione ho scoperto essere scollegata. Come prevedevo non è servito a niente metterlo, però ormai c’è quello.

La configurazione in sé di IPv6 è stata abbastanza semplice, ma ho avuto problemi anche in quella, si vede che avevo fatto qualche sbaglio, portando il WRT54GL a non rispondere. Tuttavia oggi l’ho resettato andando in modalità fallback, fortunatamente è abbastanza semplice da fare, basta staccare l’alimentazione e, una volta riattaccata, cominciare a premere ripetutamente reset, fino a quando 192.168.1.1 non diventa pingabile e potete accedervi in telenet. Da là con firstboot reimpostate le opzioni di default di OpenWRT.

In ogni caso, le istruzioni su ninux.org sono perfette, l’unica cosa da modificare è il metric a 1452 e non a 1492.

I file di configurazione potrebbero sembrare lunghi, ma sono poche le cose da cambiare, il contenuto è quasi tutto quello di default dei pacchetti.

Per ogni installazione di pacchetti che fate, vi consiglio di stoppare uhttpd se avete un router vecchio, pena il blocco del router stesso, risolvibile solo staccando e riattaccando l’alimentazione

Ho notato che le latenze sono aumentate di 30ms buoni, sia in IPv4 che in IPv6.

Inoltre il tutto non è ancora perfettamente stabile, vorrei provare meglio le disconnessioni con conseguente cambio di IP. Ne ho provata una ed è andata maluccio.

Altri test da fare sono quelli di sicurezza. Il firewall va configurato, altrimenti dovreste configurare tutti i servizi con password, o peggio ancora i computer, soprattutto quelli con Windows, sono esposti direttamente all’accesso esterno, cosa sicuramente negativa.

Infine sarebbe interessante vedere come configurare la parte finale degli indirizzi IPv6 statica, in modo da saper identificare meglio i dispositivi in rete e dargli un nome di dominio, come si fa già con IPv4 e i lease statici.

Casomai vi terrò aggiornati.