Piero V.

Raspberry Pi 3

I miei amici sanno sempre che regali farmi: questa volta per il compleanno mi è arrivata una Raspberry Pi 3 😀 .

Quindi innanzitutto ringrazio (in ordine alfabetico): Alessandro C., Alessandro F, Amalia, Dario, Elisa, Manuel, Matteo e Nicolò 😊 .

Era da tempo, in realtà, che pensavo a una qualche scheda del genere e le candidate erano diventate col tempo Raspberry Pi 3 e Odroid C2, ciascuna con i suoi pro e con i suoi contro.

Ad ogni modo questi giocattolini sono ancora più divertenti di certi telefoni Android, infatti:

  • sulla Pi funziona più o meno qualsiasi sistema Linux, al più il problema è il Kernel, ma basta rubarlo a qualche distribuzione funzionante 😊 ;
  • la sperimentazione (software) difficilmente apporta danni al dispositivo, in quanto avviene tutta su MicroSD, quindi normalmente dovrebbe essere impossibile brickare la Pi;
  • non c’è bisogno di usare recovery varie, per i backup basta fare la copia della SD;
  • ci sono pochi blob proprietari e dai miei primi test la compatibilità tra essi e l’eventuale sistema non è complicata come nel caso Android;
  • il dual boot non è un grossissimo hack, ma richiede o un bootloader diverso, oppure si sfrutta la linea di comando del kernel Linux, modificando il parametro root nel cmdline.txt.

In questo weekend ho fatto alcuni test, giusto per iniziare a divertirmi un po’.

Raspbian

Come primo test non potevo che verificare com’è la distribuzione ufficiale per il SBC più diffuso.

Ho scaricato sia la versione Pixel, che la Lite, anche se per il momento ho solo testato la prima.

In tutta onestà l’ho trovata un po’ troppo bloated, per fare un esempio la versione di Minecraft per la Pi è carina, ma visto che funziona abbastanza male (se non sbaglio è una alpha), non penso che sia una app che venga usata spesso. Avrei preferito piuttosto trovarci già installato Kodi funzionante, invece quando ho provato ad installarlo manualmente ho avuto qualche problema.

Velocità di USB e WiFi

Ho apprezzato parecchio l’integrazione del WiFi direttamente inboard, qualora volessi usare la Pi come media center mi sarebbe estremamente comodo, perché mi eviterebbe di far passare il cavo di rete in giro per la casa.

Ho dunque deciso di verificare con iperf3 le prestazioni del wireless e sono rimasto soddisfatto: a 7-8m di distanza dal mio TD-W8970 sono riuscito ad avere sui 40-45Mbps, che sono più che sufficienti per uno stream HD.

Ho provato per curiosità anche la velocità di trasferimento con il mio hard disk1: la Pi ha sfruttato appieno la banda di USB 2.0.

OpenELEC e Xbian

Tra le varie distribuzioni consigliate nel wiki ufficiale di Kodi ci sono OpenELEC e Xbian.

Per il momento, senza prestare troppa attenzione alla diatriba che ha portato alla creazione del fork LibreELEC, ho provato la più vecchia e devo dire che va alla grande. L’unico problema è l’assenza dell’accelerazione hardware per h.265. A 720p il tutto funziona, a 1080p invece l’audio è regolare, ma il video arriva dopo interi secondi. Mi spiace che la fondazione non abbia fatto un upgrade sotto questo versante, anche se non ne so il motivo esatto. Sembra che con un po’ di overclock il tutto dovrebbe diventare possibile, però ancora non l’ho fatto, in quanto mi mancano i dissipatori, né ho approfondito il discorso del “warranty bit”.

Ho sperimentato molto velocemente anche Xbian, però, sebbene sia interessante che sia una distribuzione rolling release, non mi ispiravano molto le FAQ dove spiegavano che l’uso di apt potrebbe rompere il sistema. In questo modo, secondo me, si perdono tutti i vantaggi di una base Debian. Ad ogni modo il mio tentativo è stato molto, molto superficiale, quindi questo mio giudizio potrebbe essere troppo affrettato.

Debian Stretch Arm64 pura

Un test da cui non potevo tirarmi di certo indietro è l’installazione di una Debian pura, tra l’altro provando anche la compatibilità con Arm64 del computerino.

L’installazione è estremamente semplice a quella che avevo descritto per Debian Wiizi, solo che a powerpc bisogna sostituire aarch64. L’unica osservazione che posso fare è che la fase di “unpacking base system” nel second stage di debootstrap sul mio laptop (Core i7 4700HQ) ci ha impiegato diverso tempo, però dopo ha funzionato tutto.

Invece per il kernel ho seguito delle istruzioni sul wiki di Ubuntu. In pratica basta copiare il contenuto della cartella boot/firmware nella root della prima partizione della scheda MicroSD e unire la cartella lib con quella già esistente nella root del sistema.

Tutto funziona abbastanza bene, l’unico problema è che su Arm64 non funziona il WiFi, neanche con i blob proprietari. Magari con versioni più aggiornate del kernel funzionerebbe, ma non avevo il tempo di scaricare i sorgenti e compilarlo.

In ogni caso questo era solo un test e la compatibilità col 64 bit, vista l’esigua quantità di RAM (1GB) è pressoché inutile. La versione armhf, ovvero Arm a 32 bit con supporto hardware ai numeri in virgola mobile, va comunque più che bene e può essere utilizzata.

Boot USB

Secondo me potrebbe essere comodo poter fare il boot da disco USB. Teoricamente dovrebbe essere possibile, ci sono anche dei post al riguardo sul forum ufficiale della foundation, ma io non sono riuscito, in quanto il disco non veniva attivato al boot e dunque era impossibile montare la root.

Devo dire che il mio test è stato eseguito col Kernel a 64 bit, magari altri Kernel hanno impostazioni diverse che lo rendono possibile.

Speaker di rete

Oltre che come media center attaccato alla TV, sarebbe interessante usare la Pi direttamente con lo stereo.

Ci sono diversi modi, sicuramente è possibile creare server Airplay e DLNA e anche con Bluetooth non ci dovrebbero essere grossi problemi (non ho ancora provato).

Mi sarebbe tanto piaciuto sfruttare o Spotify o Deezer, il che ho letto essere possibile, purché si utilizzi un account a pagamento, che io non ho.

Consumo

Le linee guida ufficiali suggeriscono un alimentatore da 2,5A, probabilmente considerando diversi dispositivi attaccati alle porte USB, quindi ho quasi sempre usato la Pi attaccata al mio wattmetro.

Generalmente il consumo è di 2,5-3,5W, ovvero di 500mA-700mA, quasi 4W durante la riproduzione multimediale. È salito fino a 5W (forse anche poco di più) solamente durante il test sul disco USB, in ogni caso ben lontano dai 12.5W che un alimentatore da 2.5A garantirebbe. Chiaramente tutto dipende dal numero di dispositivi che si vogliono usare.

Ho trovato curioso inoltre che il consumo da stato arrestato sia di 1,4W. Pensavo fosse praticamente nullo, però poi ho osservato che oltre al LED rosso anche l’interfaccia Ethernet era rimasta attiva.

Per questi primi giorni ho usato il caricabatterie del mio Oneplus One, che non ha mai scaldato, ma è in arrivo il kit con alimentatore da 3A, dissipatori e chassis di plastica.

Ancora non ho deciso precisamente quale per cosa userò il computerino, però so già che mi divertirò molto 😊 .

Footnotes

  1. il test di scrittura e lettura è stato effettuato con dd, a cui ho aggiunto l’eventuale tempo di sync
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