Piero V.

Duo Session

Negli anni ho parlato diverse volte di chitarre, effetti analogici e digitali, ma non ho mai pubblicato nessuna registrazione o demo. Almeno fino ad oggi.

Dopo un bel po’ di tempo io e il mio amico Giulioskij (Giulio) abbiamo deciso di provare a registrarci, in quella che è stata una specie di strana jam session in cui si può sentire tutta la ruggine che avevamo in corpo.

Duo Session

Come strumentazione abbiamo usato una Fender Stratocaster Special American HSS, lui, e una simil-Stratocaster, io. Anche il basso che c’è in tutta la Session 2 in realtà è Giulio con la sua chitarra, un octaver e un looper, forniti dal suo multieffetto Digitech RP355.

Per la registrazione abbiamo usato la mia Komplete Audio 6 e Ardour, io sono entrato diretto in pulito, lui invece già con gli effetti della pedaliera applicati.

Non eravamo sicuri di registrarci, perché appunto non eravamo al massimo della nostra forma, in quanto per mesi non avevamo suonato e avevamo ripreso da poco. Anche la scheda audio l’avevo portata via solo per non dover portare via i vari effetti ma avere comunque un suono modificato. Quindi siate avvisati che queste tracce sono il frutto di un qualcosa non esattamente preparato 😅 .

Potete ascoltarci sul Bandcamp di Giulio.

Cover: Roasted Pier in a highly perturbed environment by NicPetardo, modificata da Giulioskij, il soggetto sono io.

Guitar Biro

Tempo fa, avevo annunciato di voler creare un auto tabulatore per la chitarra.

È passato un po’ di tempo, però alla fine qualcosa ho fatto, e ne è uscito un bel proof of concept.

Come algoritmo alla fine ho scelto l’auto correlazione, quindi un’analisi nel dominio del tempo. Avevo fatto delle prove con la trasformata di Fourier, ma ottenevo dei risultati effettivamente peggiori, come riportato anche su degli studi su IEEEXplore e su vari siti. Inoltre per Fourier in C esistono delle librerie ma sono più difficili da usare dell’autocorrelazione.

L’autocorrelazione permetterebbe anche di determinare il punto su cui la nota è stata suonata, cosa che con l’assunzione che si suoni più o meno sopra i pickup, permetterebbe anche di trovare in quale corda è stata suonata la nota. Però questa è un’assunzione forte e spesso c’erano risultati non proprio corretti.

Quindi ho preferito mostrare tutte le posizioni in cui una nota può essere suonata e non consente di salvare i risultati ottenuti.

Mi spiace dover rilasciare sotto la GNU GPL v3, rilascerei volentieri sotto una licenza più leggera, come la MIT, però ho usato RSVG (da GNOME) per mostrare l’immagine del manico della chitarra. Se qualcuno riuscisse a togliere questa dipendenza potrebbe considerare tranquillamente il codice rilasciato sotto licenza MIT, e magari potrebbe farmi un pull su GitHub 😊 .

Il software è stato scritto senza prediligere una piattaforma, però per il momento l’ho testato solo su Debian.

Inoltre mancano numerose funzionalità, una su tutte la possibilità di scegliere l’accordatura dello strumento, sebbene io l’abbia realizzata in modo parametrico.

Detto tutto ciò, su GitHub potete trovare tutto il codice sorgente.

Invece in esclusiva per il sito, pubblico la relazione sul progeto per l’esame.

Nuovo progetto: auto tablatore per chitarra

Ultimamente il tempo che posso dedicare a sperimentare e in generale nerdare è abbastanza poco, però potrò, come si suol dire, unire l’utile al dilettevole.

Infatti dovrò realizzare un progetto in C per un corso all’Università, quindi ho deciso di realizzare un’idea che mi era venuta abbastanza tempo fa, ma che avevo sempre lasciato stare: scrivere un software in grado di riconoscere che nota è stata suonata a partire dall’audio della chitarra, in realtime, quindi visualizzarlo e magari poter esportare la tablatura.

Ancora non so quante feature riuscirò/avrò tempo per implementare. Probabilmente sarà in grado di riconoscere solo note singole, in quanto gli algoritmi che permettono di riconoscere toni di una frequenza singola (comprese le armoniche, eventualmente) sono diversi da quelli che permettono il riconoscimento di accordi.

Come moduli comprenderà sicuramente un’interfaccia con la scheda audio, probabilmente basato su Libsoundio, oppure, in alternativa, su PortAudio.

L’altro modulo sarà il riconoscimento della frequenza fondamentale. Ci sono diverse soluzioni, perlopiù basate sulla trasformata di Fourier e sull’autocorrelazione. Sul secondo metodo ho già trovato un’implementazione abbastanza semplice, pulita e comprensibile. … [Leggi il resto]

The Tube Sound has come

Cari vicini di casa, attenzione: the Tube Sound has come.

Finalmente sono riuscito a mettere a posto il DeVille che avevo preso qualche mese fa.

Oltre alle resistenze R60 e R62, purtroppo era rotto il trasformatore d’uscita.

Ho seguito i “Simple Tests” indicati su questa pagina e il mio trasformatore vecchio aveva un corto tra secondario e il suo involucro.

Così ne ho dovuto prendere uno nuovo. L’ho preso al negozio di strumenti musicali perché avevo chiamato per sapere se loro potevano fare arrivare pezzi di ricambio senza mandare il prodotto in assistenza ma loro hanno capito che il pezzo me lo dovevano prendere, così ho dovuto prenderlo lì spendendo 115€. Meno che nei siti europei ma più che in siti americani, dai quali però costa tanto la spedizione, perciò alla fine non è stato neanche un prezzo tanto male.

L’operazione di cambio di per sé è abbastanza semplice da compiere: bisogna staccare 3 fili che hanno il supporto direttamente per attaccarli/staccarli e poi dissaldarne 3 dal jack dello speaker, quindi bisogna svitare 4 viti dotate di bullone. Per mettere su quello nuovo il procedimento è analogo, solo che ovviamente va eseguito al contrario 😉 . Inoltre il mio trasformatore sostitutivo aveva 2 fili da saldare e 4 con la specie di spina. Bisogna inoltre ricordarsi di isolare il filo che sul proprio amplificatore non si usa, nel mio caso quello verde perché ho la versione 212. … [Leggi il resto]

Rakarrack

Ho trovato un nuovo software con cui i linuxiani chitarristi si possono divertire un po’: Rakarrack.

Questo software è un insieme di effetti e il suo scopo è quello di simulare una pedal board.

Permette di usare insieme 8 effetti e ha moltissime categorie: dalla distorsione agli echo, delay e reverb.

Solitamente sono contro gli effetti digitali perché secondo me si sente che il suono è “sintetico” e non il suono naturale della chitarra, però smaneggiare con questi software mi piace.

Dalle mie prove purtroppo viene confermato il mio giudizio sul suono sintetico. Non è male, però un po’ si sente.

Inoltre è troppo configurabile ma poco intuitivo: ha tanti controlli ma ci vuole tempo per capire come funzionano e poi o il risultato resta abbastanza uguale o cambia drasticamente. Per esempio nel distorsore vero medio ci sono tre controlli: la distorsione, il tono e il volume. Modificando le prime due si ottengono tanti toni diversi, mentre su Rakarrack non ho trovato un controllo simile. Al massimo il tipo di distorsore (es. “Diode clipping”, “Valve”, “Overdrive”, “FET”…) ma come accennavo prima la cosa cambia molto.

Comunque, nonostante queste pecche non è malvagio, anzi, se si vuol magari provare a fare un paio di registrazioni non è neanche male, anche perché certi effetti come l’echo, il faser e il riverbero una volta configurati funzionano molto bene. Poi per ovviare il problema del tono si può usare l’equalizzatore e la cosa migliora già molto.

Purtroppo il collegare la chitarra direttamente alla scheda audio peggiora le cose, sarebbe meglio pensare a qualche altra configurazione, soprattutto se la scheda audio non è molto buona.

Infine un piccolo consiglio: il programma usa il server audio Jack, il quale è incompatibile con Pulse Audio, perciò sia Totem che VLC non possono funzionare assieme a Rakarrack. Quindi io ho usato l’onnipotente Mplayer.

Il fatto che utilizzi Jack è un vantaggio per la registrazione: sono riuscito a registrare un po’ con Ardour, ma niente di che perché volevo solo fare delle prove 😉