Piero V.

My experience with variable fonts

Variable fonts are a brilliant idea. They embed in a single file the many styles they can have. In this way, the resulting size is much smaller, and they provide increased versatility. For example, you are not limited to regular, bold, light, condensed, expanded stretches, etc. Instead, you can specify numeric values with higher granularity.

They are quite recent: they started being supported by operating systems and libraries around 2017.

Later, also web browsers started supporting them. But, at the moment of writing, the support has not been standardized yet. In other words: use at your own risk 🤐️.

And I tried to. Six months ago, I switched to variable fonts. Lately, however, I have noticed some nasty problems.

Chrome and the faux italic

I love the Inconsolata font. I have been using it as my system-wide monospace and for my site for the latest years. It has only a defect: it does not have an italic variant.

But this is not a real issue because browsers can fake it by slanting the font… or can they?

Sure, if you are using Firefox. But if you are using Chrome, it will not do it. And this includes Chrome on desktop, mobile, and all the browsers based on Android’s WebView. … [Leggi il resto]

Dimmi che font hai e ti dirò chi sei

La preoccupazione nell’essere spiati e tracciati online è un problema sempre più sentito, però si pensa che gli unici problemi siano cookie e indirizzo IP, e al più il tipo di browser usato.

Purtroppo non è così, ci sono parecchi altri metodi, come si può vedere su un test dell’EFF (Electronic Frontier Foundation), un ente no-profit per la difesa dei diritti online.

Il browser inoltra anche molteplici altri dati, come i vari plugin installati, ma la cosa più sorprendente è che tramite flash si può effettuare una lista dei font di sistema e non c’è nulla che prevenga il suo invio, se non la disattivazione del plugin stesso.

Il mio sistema è risultato unico tra più di 5 milioni (non ricordo la cifra esatta e la pagina al momento ha problemi di caricamento) e la cosa mi ha fatto rimanere esterrefatto.

Non penso che avere dei font personalizzati sia una cosa poco comune, spesso anche dei software ne installano, basti pensare ad Office, tuttavia le singole combinazioni sono tantissime.

Questa è l’ennesima prova che flash è una tecnologia che è vecchia, pesante, spesso sostituibile e porta solo più danni che benefici. Speriamo solo che in HTML 5 non decidano di implementare API simili.

Font e Debian, ancora una volta

Introduzione

Come al solito o ho problemi, o me li creo :| .

I problemi riguardavano dell’hardware del mio notebook, così ho voluto provare se c’erano gli stessi problemi con una live di Ubuntu. Oltre a non averli risolti, ho avuto ancora una volta la dimostrazione di quanto la configurazione di default dei font di Debian sia scadente.

Ubuntu, essendo una figlia di Debian, fino a qualche tempo fa ha sofferto dei medesimi problemi, finché non li ha risolti creando una famiglia di font, che a me non piacciono più di tanto, ma soprattutto includendo una configurazione di Fontconfig (il gestore dei font di molte distribuzioni Linux, in poche parole) che abilita certe funzionalità avanzate.

Autoalias, hint, etc…

Questa è la parte che fa tutta la magia, ovvero il motivo per cui la stessa famiglia di caratteri è resa in modo molto diverso dalle due distribuzioni.

In realtà è anche la parte più teorica, perciò io mi sono affidato semplicemente alla configurazione di Ubuntu, rimuovendo le alternative per i font e usando invece le mie preferenze. … [Leggi il resto]

Sistemare i font su Linux

Le distribuzioni basate su Debian, escluse forse le ultime versioni di Ubuntu, hanno qualche problema con i font, ovvero fanno abbastanza schifo.

Su suggerimento di questa guida ho messo Noto Sans come font sostitutivo ai caratteri Microsoft Verdana e Tahoma, molto diffusi nei CSS di molti siti, Facebook compreso, e ho ottenuto veramente grandi miglioramenti.

Non ho suggerito tutti i loro consigli, né l’ho fatto come suggerivano loro ma direttamente con un file in /etc/fonts/conf.d (potete scegliere voi il nome):

<?xml version="1.0"?>
<!DOCTYPE fontconfig SYSTEM "fonts.dtd">
<fontconfig>
<!-- Replace Microsoft fonts like Verdana and Tahoma -->
<alias>
	<family>Verdana</family>
	<prefer>
		<family>Noto Sans</family>
	</prefer>
	<default>
		<family>fixed</family>
	</default>
</alias>

<alias>
	<family>Tahoma</family>
	<prefer>
		<family>Noto Sans</family>
	</prefer>
	<default>
		<family>fixed</family>
	</default>
</alias>
</fontconfig>

Sperimenterò per vedere se anche gli altri cambiamenti ne valgono la pena, e comunque direttamente in fontconfig a livello di sistema, non a livello di applicazione o di Desktop Environment.

I font droid e noto sono anche nei repository di Debian. Devo riconoscere che sono soddisfatto da questi font di Google.

Questo fatto dei font è l’unico positivo della nuovo sistema, per il resto ho solo problemi, mai avuti prima d’ora, specialmente nell’altra installazione, nonostante il sistema operativo sia lo stesso, e penso entrambi fatti tramite debootstrap.

Casomai vi terrò aggiornati.

Droid Fonts e Debian

Qualche tempo fa, quando ho cominciato a sperimentare i font su questo sito, ho installato su Debian anche i droid fonts (apt-get install ttf-droid).

Da allora ho notato che certi font del mio sistema, tra i quali monospace, sono diventati più carini e leggibili.

Oggi ho avuto la conferma che la “colpa” è proprio dei font Droid, che installano automaticamente in /etc/fonts/conf.d dei file affinché vengano usati come font preferiti.

Prima ho sempre usato i font Dejavu, ma devo dire che quasi quasi per stare al computer preferisco questi font. Hanno qualcosa di diverso che li rende più gradevoli all’occhio.

Quello dei font per certa gente è sempre stato un po’ un problema di Debian e delle sue derivate, tra cui Ubuntu.

Come font non arriverà alla qualità dei font Apple, che considero molto piacevoli, però secondo me superano i core font di Windows come Arial.

Finora la licenza con cui sono stati rilasciati è la Apache License, perciò sono anche liberi… Speriamo lo rimangano anche per il futuro.